“Madonna Del Buon Consiglio”
Fino alla metà circa del secolo appena trascorso, la Madonna del Buon Consiglio entrava intensamente nel culto dei cittadini mariglianesi, che la veneravano anche con frequenti pellegrinaggi presso il santuario a lei dedicato ed ubicato nel sobborgo "Leopardi" della città di Torre Del Greco.
Queste sentite manifestazioni di fede e di devozione per questa Santa Vergine alle quali aderiva con unanime afflato il popolo tutto,sicuramente coinvolsero anche Don Errico Fiore:
Non si spiegherebbe altrimenti come egli,venendo meno al suo abitudinario costume di non ripetersi quasi mai nella stessa tematica,abbia,potuto prescindere da questa auto imposizione ed osannare la Vergine del Buon Consiglio dipingendo per due volte la sua sacra immagine.
La tela di proprietà dei Caccavale appare un'esecuzione piuttosto approssimata, alquanto rigida, stinta nei colori e resa scarsamente luminosa.
“I Leoni Nel Deserto”
Le due bestie sono state immaginate nelle adiacenze di una pozzanghera d'acqua, luogo di appostamento ideale per loro agguati alle prede che vanno ad abbeverarsi: Purtroppo la mancanza assoluta di vegetazione, oltre a rendere alquanto improbabili i risultati della loro caccia, crea, in chi osserva l'opera, un certo disagio dovuto all'assenza di più opportuna variegazione cromatica.
“Nudo Di Adone”
L'uomo è ritratto in piedi, quasi frontalmente, con la testa in ombra fra le nerborute braccia che tiene sollevate verso l'alto. L'insolita posizione, percettibilmente obliqua rispetto alla mediana ortogonale, è stata espressamente così voluta dall'artista affinché la matita potesse evidenziare, in tale studiata posizione, tutti i caratteri anatomici tali da prestarsi al meglio per un minuzioso lavoro chiaroscurale. Grazie a questa insolita soluzione l'artista riesce ad esprimere con eloquenza la mirabile prestanza fisica del suo "Adone".
“Giovani Amanti”
La scena madre è armonizzata da due soggetti surreali che portano a delle non ben definite considerazioni allegoriche. Da una parte vi è rappresentata la silhouette di un lupo realizzato in tutta la sua favolistica bruttezza e dall'altra un puttino alato, nelle vesti di Cupido, sornione e beffardo, sembra essere pago di aver centrato con i suoi strali le giovani vittime mentre sono distese ai margini delle cristalline acque di ruscello.
La figura dell'uomo disteso accanto alla sua amante, è caratterizzata da una capigliatura densamente corvina. Egli è stato rappresentato con le fattezze somatiche tipicamente efebiche, come se l'artista avesse preso spunto guardando la leziosa esecuzione di Narciso del periodo ellenistico.